Era grande, lungo e cicciotto, di una tra le dieci tonalità di verde che si trovano in quelle ingombranti confezioni di pastelli. Dei piccoli solchi verticali come legature ad un arrotolato di vitello lo dividono in segmenti che si muovono a fisarmonica in perfetta sincronia e lo fanno avanzare baldanzoso verso un dispettoso raggio di sole.
E’ caduto accidentalmente dal muretto. Una lucertolina, con addosso i segni della curiosità di qualche maldestro fanciullo, se l’e’ visto piovere, come per miracolo, dal cielo; atterrato proprio vicino a lei. L’aveva disturbata mentre si crogiolava all’ultimo sole di una bella giornata di fine estate, nell’ irreale silenzio tra il suono delle campane che porta gli oramai pochi fedeli alla Santa Messa domenicale e quello che li riporta a casa a consumare fumanti piatti di pasticcio.
Anche a lei era sembrato grosso fuori di ogni misura; per un momento ne aveva avuto quasi paura ma lui, dopo averla guardata con aria distratta rintanarsi dalla paura in un pertugio tra i sassi del muretto, si era mosso dal lato opposto verso l’alto muro della vicina chiesa.
Aveva pensato: “Deve essere proprio rincitrullito! Deve aver preso una forte botta in testa durante la caduta per dirigersi da quella parte, così allo scoperto, senza possibilità di potersi nascondere in caso di pericolo. Un’ attraversata senza possibilità di scampo e il poveretto sembrava non se ne rendesse proprio conto.
Avanzava spedito, era agile per la sua stazza, probabilmente aveva appena lasciato tracce di sé nell’ orto che si trovava appena sopra quel muretto. La lucertolina per un momento ha pensato che forse ce l’avrebbe potuta fare. Era li che faceva il tifo per quello sconosciuto, ne seguiva ogni mossa anche quando lui preferì proseguire il suo tragitto all’ombra; quel giorno il sole scottava proprio! Ha un piccolo indugio quando cominciano a suonare le campane e alza appena il corno rosso che porta dietro…sul sedere.
E’ proprio una strana “rusa” dicono le 4 ragazzine che uscite dalla chiesa, avvicinatesi velocemente, si mettono in tondo per osservarlo meglio. Sui loro visi un misto di stupore e ribrezzo e lui al centro di quel girotondo di curiosità tiene ancora alzato il suo corno possa essere per vanto o per paura…
La lucertolina e’ un po’ invidiosa di tanta attenzione a lei mai riservata. Talvolta tanto più brutti si e’ e maggiore considerazione si ottiene, pensa. Le ragazzine continuano ad osservarlo e lui sembra rallegrarsi di questo…
Cosa mai avrà di speciale, e’ semplicemente un bruco verde…Va bene che e’ enorme per essere un bruco, che è di una bella tonalità di verde, che quel corno sul sedere gli conferisce una certa personalità ma…
…è proprio mentre che del bruco vengono fatte tutte queste considerazioni, all’ improvviso, come timbro postale, prima l’ombra e poi l’oggetto, una suola in un secondo ne oscura l’esistenza.
Tra lo stupore delle ragazzine, l’indifferenza dell’uomo che continua a camminare a testa alta, la lucertolina se ne va tra le crepe del muro contenta, nonostante tutto, di essere senza coda.
Figurati, e’ stato un piacere… c’e’ molto altro se vuoi.
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sei bravisssima grazie di avermi fatto leggere
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mi sa che esiste qualcuno piu’ malizioso di me…ora tolgo il corno al bruco… sai… il messaggio che volevo far passare era un altro 🙂
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E ti credo, lucertolina!
🙂
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Diciamo che mi riconosco in tutti i personaggi di questa storiella che ho scritto al limite tra fiaba e realta’. Il fatto e’ successo realmente io ho dato una mia interpretazione. Forse mi riconosco un po’ meno nel bruco.
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L’hai scritta tu, lucertolina?
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