*Bianco e Nero, solo un film?

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BIANCO E NERO  

Può essere che solo la passione possa far crollare la barriera che esiste tra l’uomo nero e quello bianco?

In questo film, che solleva parecchi interrogativi su questo sensazione di diversità che va al di là del colore della pelle, che anche senza voler ammettere ci portiamo tutti appresso, non ho visto l’amore a combatterlo ma solamente la passione, l’attrazione profonda tra i corpi e le menti, ma non di certo l’amore. Forse era previsto nel copione, ma l’amore, in questa pellicola,  non fa il protagonista  nel voler annichilire l’animo razzista  che c’e’ in noi.

E così ci affidiamo alla compassione, al buonismo, alla pietà, al voler essere al di sopra di certi pregiudizi, al non volere essere razzisti come gli altri che noi consideriamo tali senza ponderare che così pensando lo siamo più di loro.

E’ inutile negare, facciamo ancora tanta fatica a guardare in viso una persona che ci pare diversa da noi, talvolta abbiamo dei dubbi solamente per qualche lineamento del viso che sembra non appartenerci, siamo ancora più diffidenti di un tempo e per non far trapelare ciò ci nascondiamo dietro ad una maschera di ipocrita indifferenza.

Vi parlo da un paesino di montagna dove fino ad alcuni anni fa lo straniero era solamente rappresentato dai “vu cumprà” o come venivano chiamati da noi dai “diecimilo”, Qualcuno si presentava con  la mano mozzata e un’enorme borsone inspiegabilmente sorretto dal moncherino, sulla spalla opposta appoggiate stole di asciugamani lenzuola e copriletto.

Alternavano le loro visite a quelle dei “testimoni di geova”, tra le due categorie i primi erano di gran lunga i più accetti.

Poi sono comparsi i bambini che trascinavano gli stessi borsoni forse lasciati in eredità dagli adulti?

 OGGI

Oggi vedo un bambino della mia età
ha suonato alla porta,
alla nostra porta.
Era carico
di oggetti inutili
che nessuno vuole,
e di povertà,
che nessuno accetta. 

Questa è la poesia di Andrea, 9 anni

Ora raramente qualcuno si presenta alla porta…e si fa fatica ad accettare che non ci si possa rintanare dietro come un tempo. Ci si sentiva forti all’ interno di quella porta, con facilità poteva rimanere chiusa e ora invece, che si ha la consapevolezza che non ci si può più nascondere, si fa fatica a tenerla aperta.

Questo e’ quello che emerge nel film… siamo ancora tanto restii ad aprire le nostre porte soprattutto quelle del cuore, le uniche che fanno in modo che l’accettazione dell’ uomo verso tutta l’umanità  sia totale.

Nel bianco e il Nero ho percepito amore solamente nelle lacrime di Bertrand (Eriq Ebouaney, unica interpretazione eccellente in questo film)  nel momento in cui sente che senza la presenza di sua moglie nella vita sua e dei suoi bambini la vita non ha un senso. Quella moglie che l’ha tradito, con un bianco.

Ma l’amore capisce e perdona, e’ buono e cortese.

La passione, invece, dove porta?

Questo e’ l’interrogativo con il quale si esce dalla sala assieme a quello:

“perché i bianchi hanno così  pochi amici neri e…
perché i neri hanno così pochi amici bianchi?”

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26 pensieri su “*Bianco e Nero, solo un film?

  1. *NY: beh era ora che iniziassi a lavorare! 🙂

    *Fabio: non sono sparita, semplicemente un po’ di impegni piu’ del solito ma eccomi qui. piu’ tardi verro’ a leggere il post su Anna frank… se lo trovo ancora!

    *Melania: questo periodo e’ un po’ cosi’ anche per me, ma poi passa!

    *Francesca: buon giorno!

    *Alex: spero che tu possa trovare del buono come e’ capitato a me! A presto

    Saluti a tutti
    Dona

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  2. una bella recensione, è un film che vorrei andare a vedere per tutti i motivi che hai trovato.
    Grazie.
    ciao
    Alex

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  3. *Silence: non credo che guardando questo film ti possa fare un’ idea piu’ chiara sulla questione, semplicemente puoi ricavarne degli ulteriori spunti di riflessione… eventualmente ne riparleremo.

    *Giulia: in questo film si parla di famiglia, di bambini che assorbono come e’ giusto che sia, non avendo altri punti di riferimento, gli atteggiamenti dei genitori e delle persone che gli stanno piu’ vicini. Penso che, nonostante questo film sia un po’ una commedia all’italiana, rispecchia comunque in parte o forse anche un po’ di piu’ questa commedia che noi viviamo sulle nostre spalle che e’ la vita di tutti i giorni.

    *Roberto: ogni etnia ha un suo modo di pensare e di agire di conseguenza, compresa la nostra. Non e’ detto che questo ripecchi sempre il giusto ed e’ molto difficile stabilire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Di certo la violenza tra gli uomini secondo me e’ sempre da condannare, qualsiasi sia il popolo che la metta in pratica, per non parlare poi di quella rivolta a donne e bambini.

    *Ramona: e si cara amica ti conosco… tu qundo ti butti in qualcosa ci metti amore e passione per cui e’ difficile pensare alle due cose separatamente. Posso capire, anche se probabilmente mai abbastanza, quanto sia stato difficile per te lasciare la tua terra, la nostra terra e in nome dell’amore sopportare atteggiamenti ostili. Hai fatto tanta strada fin qui e queste difficolta’ di certo a te hanno giovato facendoti rimanere con l’animo buono di sempre.
    … certo che uno alla volta no eh!!! 🙂

    *Barbie: piacerebbe anche a me fare un esperienza che mi possa mettere a contatto con diverse etnie, per capire meglio e se possibile migliorare

    *Emma: direi ne l’uno ne l’altro… non si vedono le clasiche scene di bambini neri malfamati o che la famiglia nera in questione viva una condizione sociale svantaggiosa rispetto alla famiglia bianca… anzi! Diciamo in una condizione di uguaglianza economica e sociale emerge comunque il problema di inferiorita’ scaturito da secoli di pregiudizi e semplicemente perche’ il colore della pelle e’ differente.
    Secondo me, nonostante non sia un buon film per molti aspetti per altri e’ invece buono per gli spunti di riflessione che da’… o almeno ha dato a me.

    * Francesca: nel pomeriggio non ho il tempo di verificare, lo faro’ stasera quando torno dal lavoro o al massimo domani mattina. Comnque ti leggo.

    Un caro saluto a tutti
    Dona

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  4. la storia dei pochi amici neri è verissima dona…
    non riesco a spiegarmelo visto che per me la differenza non esiste
    tuttavia il film com’è? è una “pippa” moralistica o un leggero occhiolino alla cattolicità che pervade il nostro mondo?
    i rischi cui si incorre facendo film di questo tipo sono questi due… a parer mio.
    grazie per lo spunto, comunque.

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  5. non ho visto il film, ma intendo farlo…
    ho diversi amici di colore, e fino a pochi mesi fa ho lavorato in un centro dove l’utenza era nera al 90%, con molti di loro ho mantenuto buonissimi rapporti.
    Buona serata Dona.

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  6. avendo vissuto la discriminazione sulla mia pelle (e non sono di un’altra razza), ma anche prima, non sono mai riuscita ad accettare i pregiudizi sulle diversità. Avevo 11 anni, quindi mooolto prima di qusto film, e mi ero innamorata di due (DUE!!!) ragazzi di colore, volevo anche io una pelle così…
    La generalizzazione è sempre uno sbaglio, ma capisco, purtroppo, la paura che viviamo di questi tempi. Eppure la passione, che non deve mai mancare in noi, ci può proprio spingere ad affrontare con generosità e curiosità tutto ciò che non ci somiglia. E che una legge rispettosa di tutti non ci manchi mai…

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  7. Che domandone,vediamo un po se invito a bere un caffè un Munsulmano a casa mia dopo due minuti saremo già nemici solo per come trattano le Donne,un Cinese idem perchè fanno lavorare i bambini come schiavi,un Uomo di colore perchè rompono le scatole nei parcheggi o per le strade chiedendoti di comprare un libro e affibiandoti un braccialetto,un Indiano uguale al Cinese,un Albanese o Rumeno perchè sfruttano le Donne alla prostituzione o uccidono o vilentano le nostre,ecc ecc ecc.
    Ho detto qualcosa che non va? Eppure questa è l’immagine che ci viene data giornalmente di tutte queste etnie ,dove sono i diversi quelli che si comportano da persone educate chi li nasconde o sono loro a non farsi vedere perchè si vergognano dei loro simili che tutti i giorni delinquono e ti ridono anche in faccia perchè sanno che nessuno gli potrà mai fare el male.
    Evviva la democrazia.
    Un caro saluto
    Roberto

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  8. Un film che devo assolutamente vedere… il conflitto tra bianco e nero è sempre qualcosa che mi ha affascinato, non ho ancora ben chiara la mia posizione riguardo a tale questione, ma credo che sia difficile parlare in termini generali.

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  9. *Dimenticavo:
    per Fabio e NY: di solito scelgo di andare al cinema per vari motivi:
    per uscire una serata con la mia comare e chiacchierare un pochino delle nostre cose
    perche’ il grande schermo mi da sempre una grande emozione
    per mangiare i pop corn e bere coca quando vado con i miei figli e vedere loro che sono al massimo della rilassatezza
    perche’ in precedenza ho letto il libro per cui son curiosa di vedere se il film regge e di solito questo non succede
    perche’ ne ho sentito parlare bene e voglio farmi un idea
    perche’ ne ho sentito parlare male e voglio farmi un idea
    perche’ la trama mi attira
    quasi mai per un attore o un attrice
    perche’ mi piace il genere e non e’ questo il caso
    perche’ mi piace vedere come e’ affrontato un argomento che mi sta particolarmente a cuore e questo e’ stato il caso
    di solito anche nei peggiori film o libri o c’e’ sempre un qualcosa di buono da portare a casa…
    Ciao ciao
    Dona

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  10. *Melania: penso che quella cassiera non abbia avuto nulla di personale per usare quel modo sgarbato ma piuttosto abbia manifestato un malumore che deriva da come viene affrontato l’argomento immigrazione nel nostro paese.
    lo stato , apparentemente, si mostra accondiscendente di fronte a tale fenomeno, i media a seconda di come comoda allo stato condannano o sono a favore e l’opinione pubblica che oramai non si da piu’ la pena di avere il coraggio di perorare una propria causa qualsiasi essa sia.

    *Flavio: il tuo “mah” era per l’enigma di M.J. o per il dubbio degli amici b/n?

    *Prie e cielo: la passione e’ un aspetto fondamentale dell’amore in senso lato… quando non c’e’ amore pero’ e’ solamente il desiderio di soddisfare un esigenza… credo.
    il perdono anch’esso e’ un aspetto dell’amore, difficile talvolta farlo emergere.

    *Noemi: pero’ hai anche visto quante guerre sono insorte per il fatto di credere ognuno in un proprio Dio…perche’ non tutti pensano che ci sia un solo Dio che esso possa chiamarsi in modi diversi… oltre all’amore ci vorrebbe il rispetto e benevolenza.

    *Oscar. mi verrebbe da dire che sulla carta si e’ tutti italiani ma poi ognuno si sente di propendere piu’ per l’una o l’altra “nazione”? “lingua?” … o cos’altro? Io questa cosa qui mica l’ho mai tanto capita, forse perche’ il mio interesse e’ stato scarso per questo problema. Mi piacerebbe sentire il tuo punto di vista e sapere le motivazioni di questa spaccatura, le origini e quello che ancora provate a distanza di anni.
    Con i bellissimi panorami delle vostre valli, la buona cucina, la pulizia e l’efficienza ricordo anche la perplessita’ che provo ogni volta quando, rivolgendomi in italiano ad una commessa, barista ottengo la prima risposta in tedesco. Non succede sempre ma sufficientemente

    *Fabio: il grigio io lo considero piu’ un colore caratteriale o di convenienza che non soddisfa nessuno e fa contenti tutti

    *NY: sono d’accordissimo con te (una volta ogni tanto succede 🙂 anche se in realta’ piu’ di quanto voglia ammettere 🙂 🙂
    per quanto riguarda l’ignoranza, me ne sto rendendo conto giorno per giorno, come mi rendo conto anche che essa possa essere l’arma piu’ efficace da usare per quelli che ignoranti non sono

    *Francesca: vero Francesca e questo metro di misura viene usato persino per esempio nelle scuole e una volta molto di piu’ nelle caserme perche’ dei ragazzi si sentono superiori ad altri semplicemente perche’ piu’ anziani di loro permettendosi cosi’ di considerarli diversi , inferiori e quindi da sottomettere. Se ci pensi bene tutto questo e’ veramente devastante e parte fin dalla piu’ tenera eta’.
    Comunicazione di servizio. non riesco a commentare sul tuo blog… non mi compaiono i numeri o lettere da digitare per il controllo anti spam .

    A presto
    Dona

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  11. è la diversità che spaventa, credo.Se pensi al fenomeno immigrazione e alle reazioni ,,,si mette in risalto qui il valore culturale delladiversità/uguaglianza; l’altro in quanto diverso, da sé diventa ‘inferiore’.Purtroppo la diversità si traduce in inferiorità .In questi giorni abbiamo parlato di campi sdi sterminio ed ecco che tutto ritorna…Gli Uomini hanno usato la diversità per giustificare gli stermini …l’uomo è iincapace di percepire la diversità altrui come punto di contatto e di dialogo, ma solo come forma di rivendicazione di superiorità culturale o razziale.

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  12. l’ignoranza credo sia alla base di tutto ciò…senza cultura non si va da nessuna parte, non servono a niente buonismo, buonsenso, altruismo, o altro del genere se non si hanno solide basi culturali..da non confondere pietà e perbenismo di facciata con il rispetto di sè stesso e il prossimo, del film nun me ne pò fregà di meno, sono con fabioletterario

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  13. Premesso che non vedrei mai un film con quegli attori, mi soffermo sul quesito, che non è di poco conto… Ma noi, riusciremo mai ad abituarci al grigio (non dei sentimenti)?

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  14. Da noi funziona allo stesso modo tra italiani e tedeschi, generalmente si hanno pochi amici dell´altra lingua, ma c´è chi no accett lo stato delle cose e fa di testa sua

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  15. Mah cara Dona… che perplessità…
    io ci faccio a botte con questi pensieri… odio la mediocrità e la superficialità con cui molto spesso l’uomo preferisce la passione all’amore…
    che triste delusione!
    Per il resto Dio ci conceda grazia di comprendere che la diversità ci arricchisce e non sminuisce… che la diversità fa parte di noi… come i colori sono tutti parte dello stesso arcobaleno…
    Noi siamo figli degli stessi padri e creature dello stesso Dio…

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  16. Bel quesito, Dona.
    L’altro giorno mi facevo questa domanda, mentre mi trovavo a fare la spesa. Perché la cassiera con me, donna bianca, è gentile e rispettosa? Perché con l’uomo di colore che mi ha preceduto ha usato quel tono sgarbato e, pur non conoscendolo, si è sentita autorizzata a dargli del “tu”? Non siamo due clienti uguali? Non meritiamo lo stesso trattamento e rispetto?
    Mi avvicino alla rosticceria. Stessa scena, o, per lo meno, molto simile. Cambia uno dei protagonisti. Questa volta non è un uomo nero ma una famiglia di cinesi. Mi sorge qualche dubbio. Parecchi dubbi… Anche loro stanno acquistando, proprio come me. Non chiedono niente di più, non chiedono elemosina, pagano con euro come me. Eppure…

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