*C’era una volta… IL CARNEVALE

Rispondendo al richiamo di Signora Tradizione, nella stagione in cui i prati riposano e il tasso dorme nella sua tana, all’ ora in cui il sole ancora per poco splende, arrivano…

Arrivano dalla fantasia di chi sa giocare col proprio cuore di bambino e che si lascia trasportare dalla magia dei colori.

 E compare un simpatico topo dall’alto del suo carro a guidare una marea di piccoli simili che impazienti ripassano la loro coreografia.

                 

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Il loro sarà un magnifico show che si tinge di rosso e di giallo. Tanti piccoli topini che danzano impacciati inchinandosi a alla grazia di dame e baroni dai costumi di pizzi velluti e broccati.

Prendono posto anche gli aiutanti di “Super Mario Bros” in groppa al suo draghetto Yoshi e con la tartaruga Koppa che non riesce a volare…

                                  

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hanno azzurre tute da lavoro, cappellino sulle 23 e grandi mani che sincrone si muovono al ritmo di una musica immaginaria…

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 Dai campi del vicinato tante dorate pannocchie danzano felici,  protette da fastidiose beccate dal loro amato spaventapasseri al quale, riconoscenti,  hanno donato le loro foglie per un enorme cappello…

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Da una valle incantata la vetrina dell’ “acchiappasogni” da dove per magia escono e prendono vita tanti piccoli soldatini dalle giubbe rosse, bottoni dorati e cappelli a cilindro ostentano fieri i loro fucili di legno.

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 Nella loro marcia accompagnano dolci bamboline e tutt’ attorno simpatici orsetti non riescono a trattenere la loro felicità…

E poi ancora musica… nella vicina Mel-Town dove la vita si svolge semplice lungo la via principale tra chiacchiere di donne e sparatorie di cowboys. Esce dal saloon l’acclamare alle sue ballerine che sorridenti alzano le gonne a mostrare lunghe e bianche mutande di pizzo ad un pubblico che batte mani e occhi compiaciuto.

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 Dalla foresta rivivono fantastici personaggi del passato, Heimmurach dai volti lignei sfigurati, con espressioni che richiamano la loro gestualità nel far suonare i pesanti campanacci che portano sulla schiena ricoperta da una folta pelliccia…

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Incuriosiscono, spaventano, divertono, affascinano ma soprattutto conservano secolare originalità.

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Tutto questo fervore genera in tutti un certo appetito ed e’ così che per incanto arrivano incredibili cuochi che escono da calici di un servizio oramai passato di moda …

  

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alti e bianchi copricapo al vento, pance testimoni dei continui assaggi distribuiscono dolci biscotti e cioccolatini che non tardano a scomparire come pure la miriade di caramelle che girano tra la folla…sono invitanti nel loro involucro colorato: piccole o grandi ogni palato riescono a soddisfare rubando anche l’ultimo celato sorriso.

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E’ quasi l’ora e un brivido di eccitazione scorre lungo la schiena…il drago dalla lunga coda muove i primi passi e il direttore della banda… TAC-TAC-TAC… dà inizio alla grande sfilata… 

Vicino al fuoco, nella stanza in stile vittoriano, la nonna racconta ai nipotini “la storia delle persone che non sanno più ascoltare le favole” mentre, sul tetto, indaffarati spazzacamino sturano un comignolo da manciate di coriandoli…

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BUON GIOVEDI’ GRASSO A

TUTTI !!!

Comunicazioni di servizio:

Sevolete provare a fare i crostoli ciccate la pagina a fianco *FOTORICETTE*°*
Nelle foto carnevale di Sedico (Belluno) 2006

 

25 pensieri su “*C’era una volta… IL CARNEVALE

  1. Ciao Dona,
    richiesta disperata di un regista in cerca di un costume da pannocchia. Ho visto le immagini del carnevale di Belluno del 2006. hai idea di come potrei procurarmi quel costume? ammesso che esista ancora…
    grazie
    A

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  2. *Melania: bene cosi’ provo e poi casomai se posso metto la ricetta nella pagina delle “fotoricette”!!

    *Artemisia: giusto oggi li ho ritruccati (le foto sono dell’anno scorso) ma non era giornata per me… UN VERO E PROPRIO PASTICCIO… VABBE’ TANTO E’ CARNEVALE!!!

    Ciao ragazze
    Dona

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  3. Ho ereditato la ricetta dalla mia nonna paterna, che si chiamava come me. Domani la cerco e te la trascrivo.
    Sono come delle ciambelle di una pasta molto simile a quella dei krapfen (o bomboloni). Quando vengono bene sono di una leggerezza favolosa. La lievitazione è molto importante (lievito di birra).

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  4. *Prie: ti credo… perche’ non dovrei?… sicuramente non serve essere in periodo di carnevale per fare ognuno le nostre “pagliacciate” 🙂

    *Melania: i frati fritti non li ho proprio mai sentiti… come sono?

    *Noemi… tranquilla anche io in questo periodo ci sono poco e non riesco a girare molto per i blog e per il mese di febbraio penso che sara’ uguale pero’ ogni tanto passo!

    un caro saluto
    Dona

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  5. Un abbraccio Dona… sono un pò assente questo periodo… ma non manco di leggervi… magari ho poco tempo per commentare come vorrei… anyway… un pensiero ed un saluto per te…

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  6. Capisco lo spirito di cui parli. E deve essere bello. Nella città in cui vivo il carnevale non è molto sentito, mentre, in alcuni paesi vicini, si fanno delle grandi e belle sfilate. Però, anche nella mia città, c’è tutta una tradizione culinaria legata al carnevale. Il piatto tipico è la “favata”, una zuppa a base di fave secche, cavolo, finocchietto selvatico e carne di maiale (messa precedentemente sotto sale). I dolci tipici sono le “zippole” (lunghissime frittelle) e i “frati fritti” (o “fatti fritti”).
    Buon pomeriggio

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  7. Rispondo a tutti i un unico commento peche’ mi pare di capire che il carnevale sia una festa non molto sentita da parte della maggior parte di voi.
    In realta’ anche per me non e’ una festa che mi abbia mai particolarmente attirato, non sono mai riuscita a viverla appieno, lasciandomi trasportare totalmente dal personaggio che gli abitiinusuali ti fa rappresentare. probabilmente non sarei mai un’ attrice, penso di esserlo poco anche di me stessa.
    Un tempo poi, da piccola, sono state davvero rare le occasioni in cui io mi sia camuffata. Ricordo un unico vestito, da spagnola (che ancora conservo e che e’ stato indossato da mia figlia maggiore alcuni anni fa) ero orgogliosissima di quel vestito rosso e nero con merlettie toulle. L’ho messo in una sola occasione e poi l’anno dopo gia’ non ci entravo piu’… una delusione!
    Ora vivo il carnevale attraverso gli occhi dei miei figli… durera’ ancora al massimo per 4- 5 anni e poi gli interessi naturalmente saranno rivolti a tutt’altri divertimenti.
    Una cosa che apprezzo di certo e’ il lavoro di tante persone che si adoperano perche’ i loro carri e rappresentazioni possano sfilare in uno spirito comunitario. Spirito comunitario mescolato al mantenimento della tradizione, indispensabile per tutti e in modo particolare per le nostre genti di montagna che tendono a rinchiudersi nei loro paesini per non dire addirittura nelle loro case. Questa e’ una maniera per “costruire assieme” che non puo’ portare altro che del bene alle nostre comunita’ e non solo…
    Gia’ e’ una gran bella cosa che io abbia avuto la possibilita’ di condividere con voi queste immagini e parole e se poi, in futuro, volete passare per di qua in questo periodo, potrete ammirare con i vostri occhi.
    Un caro saluto a tutti
    Dona

    ps: Ny: che ci facevo a Sedico… vediamo unpo’… dalle foto ne deduco che stavo ammirando la sfilata dei carri! .:-)
    *unprogressista: benvenuto

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  8. Bello il carnevale! 🙂

    Bellissime anche le foto, non ho mai visto carri cosi belli dal vivo, un giorno mi piacerebbe vederli! Buon giovedi grasso anche a te!

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  9. Non ho mai amato il carnevale peró il giovedi e il martedi grasso lo si passa in maschera passeggiando sul Talvera, la piccola era vestita da vampiretta e io da Xeena 😉
    Belle immagini.

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  10. Da quando le bimbe sono cresciute il carnevale passa che neanche me ne accorgo. Quest’anno non ho fatto nessun dolce di Carnevale… ma vedere i tuoi crostoli (così li chiama anche una mia amica di Udine) mi ha fatto venire un po’ di voglia.
    un abbraccio
    Melania

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  11. i crostoli quasi quasi provo a farli,
    il carnevale è un pò a periodi, per anni mi prende moltissimo, poi per anni mi passa indifferente…le maschere mi piacciono, ho Acireale vicino che fa una bella sfilata e quando posso ci vado sempre, una volta l’anno.

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  12. Io il carnevale non l’ho mai sopportato. Forse da piccolo ero troppo musone per godermelo.
    Adesso, da adulto, le tue immagini mi fanno capire quanto spettacolare possa essere, per un bambino, vedere queste maschere, questi carri….
    Spero che nonostante la fiera del “finto” che si puo’ vedere in giro e in televisione, l’immagine vera, maestosa e festosa dei carri sia una vera festa per i bimbi (e magari anche per i grandi che vogliono tornare tali…)

    Un abbraccio!

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  13. Che bel post, pieno di favolose immagine e dolci parole: complimenti. Spesso basta poco per intrattenere una piacevole lettura.

    Felicità.

    Rino, degustando il post.

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  14. Brava Dona, giuro che sei riuscita per un attimo a farmi piacere il carnevale (festa che non sopporto) con quelle belle foto, le soavi frasi ed i colori sgargianti.
    Ce li hai messi proprio tutti , mancava solo Vladimir Luxuria!
    Ciao cara
    Buona giornata
    Flavio

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