“La vita è fatta di tappe che vanno interiorizzate… e ad ogni passo ci è utile un insegnamento appreso lungo il cammino… questo fa la nostra storia… questo la nostra vita… ma troppo spesso continuiamo a ruzzolare saltellando passaggi importanti, dimenticandocene e continuando a cadere,.. ripetutamente e a farci male.. sempre..”
Mi ha riportato alla mente un mio pensiero di un po’ di tempo fa che mi va di condividere con voi…
…nel piano apparentemente senza ostacoli, in salite dalle variabili pendenze oppure ancora in facili discese…
…quando la mente vaga altrove, quando tutto sembra così facile, oppure ancora nonostante la preventiva attenzione…
…quando c’e’ il buio più fitto il sole più splendente, oppure ancora una delicata pioggia che inebria…
a volte succede…
…succede di cadere.
E’ una caduta destinata da tempo ma che percepiamo solo frazioni di secondo prima che accada e, in questo tempo, che come al rallentatore trascorre, l’istinto sfodera le sue difese…
…ma nonostante tutto cadiamo.
Un istante di disorientamento segna il passaggio ad una nuova cognizione in cui un dolore più o meno intenso ci fa sentire comunque vivi.
L’istinto di volersi subito rialzare senza valutare prima le ferite…
Il tempo di guardarsi attorno nella speranza di non essere visti…
Ma il segno rimane oggi, domani ed ancora…
… e il tempo, la consapevolezza e una mano amica accompagnano il passo fino alla prossima caduta…
Cara amica, e pensare che ho scritto questa riflessione dopo esser caduta nel vero senso della parola, scivolando su una lastra di ghiaccio nel parcheggio dell’ospedale dove lavoro. Ho vissuto questa caduta istante per istante e ho capito che una caduta “fisica” si sviluppa come una caduta”psicologica”, le fasi sono sovrapponibili e questo mi ha permesso di capire che non e’ proprio cosi’ tragica come potrebbe sembrare… bisogna rialzarsi con o senza aiuto, cercare di guarire le eventuali ferite, farne tesoro e non pensare che non potra’ piu’ ricapitare ma farsi forza con l’esperienza della precedente.
Un abbraccio
Dona
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Leggo solo ora questo tuo post Dona…
Consideravo queste parole:
“L’istinto di volersi subito rialzare senza valutare prima le ferite…”
A volte accade proprio così, ci siam fatti male cadendo, e con la testa insanguinata dalla caduta presa continuiamo ad ostinarci nel volerci presto “rialzare” dal letto della circostanza per correre freneticamente a sistemare, aggiustare a modo nostro le cose….
Eppure non ci accorgiamo che stiam sporcando di “sangue” tutto il pavimento intorno…
Abbiam bisogno di tempo per comprendere e ancor di più per “guarire”, sì, anche dai nostri errori…
Ed il tocco di questa Mano Amica saprà rigenerarci e riabilitarci…
Una volta interiorizzato tutto questo dovremmo assimilarlo nella nostra coscienza, come una fotografia nell’album dei ricordi, come un vaccino…
E quando il futuro ci ripresenterà la medesima situazione sapremo come affrontarla, avremo già, insiti in noi, gli anticorpi del male.
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*Roberto: ti ringrazio per la tua presenza e i commenti… spero che non ci siano piu’ problemi per il commentare.
*sempreio: ben arrivata. rialzarsi richiede una grande fatica ma quando ci si riesce la soddisfazione e’ veramente grande…. e’ un po’ come quando si prende il sentiero per la vetta… sembra di non arrivare mai ma quando stai in cima ed ammiri il panorama nulla ti puo’ rendere piu’ soddisfatto!
*duccio: siccome io son un po’ imbranata col pc, non ho molto ben capito cosa intendevi dire con trovare tra i commenti dei blog amici…
Ho invece capito e condivido il tuo pensiero che l’esperienza aiuta a cadere sempre meno rovinosamente e che ieri sera avevi un po’ di mal di testa… spero stasera vada meglio.
*Francesca: ti sto un po’ trascurando come del resto un po’ tutti e mi spiace molto… spero di aver un po’ di piu’ tempo per passare e lo dico mentre mi sta crescendo il naso… la primavera mi fa stare moltissimo all’aperto e la sera sono stanchissima… sei sempre nei miei pensieri comunque… un abbraccio
*Xeena: si abbastanza cara xeena ma anche gli acciacchi ci fanno sentire vivi…
*mio capitano: grazie della tua visita… spero che parlerai ancora di felicita’ nel tuo blog, l’argomento richiede attenzione.
Un caro saluto a tutti
Dona
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buona domenica Dona:)
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Parli bene di questa caduta, starei per dire di una notte di mezza estate, improvvisa e forse fulminea. Tutti abbiamo bisogno di una mano che ci aiuti a rialzarci.
Non so se so parlare di felicità. Ma certo ne continuerò a parlare pure nel prossimo post. Ciao e a presto. .-)
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Sei piena di acciacchi Dona 🙂 su forza rialzati pronta per ricadere di nuovo, ma sempre con l’aiuto di una mano amica….
Buona domenica.
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Notte:)
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Cara Dona, è buffo, fare lunghi giri tra blog e poi ritrovare tra i commenti bloggamici. M’è successo con te. Io i fatti della vita me li racconto come una grande esperienza, un’avventura, una narrazione in cui noi stessi siamo anche il contesto, il contenitore, oltre che il fatto ed il fato. Ogni evento è una esperienza, bella o brutta che sia, che ci rende la caduta successiva un po’ più sopportabile. E con questo pensierino e un po’ di mal di testa me ne vado a nanna. ‘notte
😉 duccio
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ciao dona,
ti trovo tramite il blog di noemi… ma in fondo che mi ha colpito è il tuo nome, a me molto famigliare 😉
mi piacciono le tue parole e soprattutto questo passaggio mi ha fatto pensare:
“Un istante di disorientamento segna il passaggio ad una nuova cognizione in cui un dolore più o meno intenso ci fa sentire comunque vivi.”
è davvero importante sentirsi vivi. nel bene o nel male, ma vivi e non vegeti o indifferenti. perché dopo il dolore della caduta torna il piacere della risalita e della ritrovata felicità 🙂
piacere di averti incontrata!
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Mi è successo.
Ciao Dona ultimamente sono un po un fantasmino,nel blog può capitare anche questo,ma rimane il fatto che ti ammiro per come sai scrivere e far entrare dentro di me le tue parole.
Buona domenica
Roberto
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°Lorenzo: succede proprio così in quelle cadute che capitano all’improvviso e di solito sono le piu’ rovinose e da esse puo’ risultare piu’ difficile rialzarsi.
°Melania: so che a parole parrebbe abbastanza facile ma che nella realta’ dei fatti non e’ proprio cosi’. Sono convinta che ad ognuno di noi sia concessa la possibilita’ di rialzarsi…. potrebbe essere questione di forza d’animo, di tempo per metabolizzare i danni che la caduta ci ha procurato ma prima o poi ci si rialza anche perche’ si cade di solito sul “duro” e a lungo termine ci si sta scomodi! 🙂
°Francesca: direi che la presenza di una mano amica e’ fondamentale, soprattutto quando ci si e’ resi conto di averla: Grazie
°Flavio: un po’ come il governo in questi ultimi anni insomma… ops mi e’ scappata!
°Artemisia: non saprei artemisia, molte persone hanno lasciato per strada detti e pensieri piu’ o meno saggi di ogni tipo… questo racchiude comunque una buona parte di verita’.
°Giulia: sara’ per quello che io son piena di acciacchi o e’ semplicemente l’eta’ che avanza 🙂 Un abbraccio a te
un caro saluto a tutti
Dona
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Sono d’accordo con il tuo pensiero… Caere è assolutamente normale e ci dobbiamo preparare a rialzarci. Un abbraccio, Giulia
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Chi era quello che disse: “non è forte chi non cade mai ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi”?
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Io penso che a tutti prima o poi capiti di “cadere” nella vita, l’importante è avere sempre la forza ed il coraggio di rialzarsi!
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Cara Dona, ho letto il tuo commento da me e sono felice del tuo passaggio e delle tue parole. In giornata mi faccio viva con una mail, giusto per due chiacchiere.
passa un sabato sereno
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è importante che ci sia una mano amica a sorreggerci
bentornata:)
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Sono perfettamente d’accordo con il commento che ha lasciato Lorenzo appena prima di me.
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Ah si… è proprio cosi. E’ come quando accade di prendere una storta: chi si accorge un istante prima che sta per farsi male? Si può anche ridere mentre si prende una bella storta ed il dolore ci coglie impreparati ma giunge tutto insieme e dal sorriso, in un impercettibile momento, si può passare addirittura al pianto. Al contrario, molto più lungo è il cammino per passare dalla tristezza alla gioia e dal pianto al sorriso: ci vuole pazienza, tempo, volontà perchè è come guarire da una malattia.
E’ assurdo ma è cosi: dal bene al male basta un secondo ma dal male al bene, in genere, occorre un sacco di tempo e molta fatica.
Un abbraccione one one one 🙂
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