*Orienteering

orienteering.jpg

Tante piccole macchie colorate che migrano apparentemente senza meta tra campi, boschi e giardini.

Questo e’ quello appare scendendo dal paese verso quel piccolo gruppetto di case che sembrano appese a grappolo all’unica via che lo attraversa.
Tutt’attorno una distesa di prati ancora ingialliti ai margini dei quali il bosco ne segna un immaginario perimetro.
Qualche fienile abbandonato, riparo per una notte, nei stagionali passaggi di pastori che accompagnano le greggi di pecore verso i più miti pascoli.
Qua e là improvvisate cataste di legna destinate a rimpinguare le scorte quest’anno inesorabilmente esaurite dopo un inverno che ancora esita a lasciare il passo alla sua erede. Sotto
il vecchio albero di pero Betty sta frugando col musetto tra l’erba secca alla ricerca di qualche verde germoglio e ogni tanto si gratta le corna nella corteccia di quel tronco che oramai sembra avere in quell’uso la sua unica funzione.
Gli avellinesi stanno li fermi e osservano anche loro gli sporadici passaggi di quelle fulminee macchie e sollevano irte le orecchie ad ogni loro schiamazzo.

Sono sparse dappertutto, alcune a gruppetti altre singolarmente, ai margini del bosco, in mezzo ai prati, mi avvicino a casa e ne scorgo una nel mio giardino…Per un momento incrocio quello sguardo concentrato che fa da spola tra il foglio che e’ la sua guida e l’ipotetico punto meta del suo peregrinare.
Non c’e’ tempo per tanti convenevoli, un fugace saluto accompagnato da un mio compiaciuto sorriso e la giovane figura si allontana per proseguire la sua ricerca. Insolito direte…macchie che si muovono e schiamazzano! Non lo e’ per me che da alcuni anni vengo rallegrata dalla loro presenza…sono ragazzi della vicina scuola secondaria che cimentandosi nella fase d’istituto dei giochi sportivi studenteschi di orienteering sono portati ad immergersi nella natura e a scoprire il territorio dove vivono uscendo da quella striscia di asfalto che sembra essere oramai unica via di scoperta.

Nella foto il teatro di prova

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Ho rispolverato questo post un po’ di giorni fa quando una di queste macchioline, anziche’ compiere il suo percorso ritrovando le bandierine che aveva segnato sulla sua mappa, ha avuto un malore e si e’ accasciata all’ombra di quel vecchio albero di pero.
Nulla di grave per fortuna ma è mancata la giusta sorveglianza in modo che potesse essere soccorsa immediatamente anzichè essere trasportata da un passante verso il gruppo di insegnanti che se ne stavano ad aspettare in prossimita’ della scuola anzichè prestare attenzione al percorso.

Ho sempre considerato e considero tutt’ ora questa disciplina molto importante per far conoscere il territorio in cui i nostri ragazzi vivono cercando di sviluppare in loro il senso dell’orientamento, bagaglio che puo’ sempre tornare utile nel corso della loro vita.

Certo e’ che hanno bisogno di maggiori punti di riferimento, non bastano quelli che ci sono nella mappa per cercare gli obbiettivi che fanno parte del gioco, servono anche quelli atti a considerare la loro sicurezza e che devono essere preventivamente pensati… non si puo’ sempre pensare che succeda qualcosa per eventualmente prendere provvedimenti… accidenti!

Dona

13 pensieri su “*Orienteering

  1. *Cielo: chiarito mi pare. ciao cielo

    *Giulia: ne sono felice, se hai bisogno fammi sapere.

    *Noemi: succede quando si cammina sotto il dispettoso sole di primavera e senza aver fatto ancora ricreazione. Be sono poco obbiettiva nel dire che adoro la mia terra e il mio paese e cerco talvolta di metterlo un po’ in luce… a tale proposito a breve penso di aprire un blog di solo foto e cosi’ avro’ la possibilita’ di mostrare i luoghi attorno casa e non solo.

    un caro saluto a tutti
    Dona

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  2. Ero propensa allo scherzo anch’ io ma ho preferito capire.
    la monnezza sara’ andata a finire QUASSU’ ad Avellino 🙂
    Notte …. vado a nanna

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  3. Stavo solo scherzando. Ogni tanto mi scappa qualche battuta per sdrammatizzare. Curiosamente in questi giorni dalle mie parti noto che c’è molto meno immondizia del solito. Le strade sono quasi pulite e mi sto preoccupando: dove sarà finita la monnezza? 🙂
    I ragazzi fanno bene a praticare questa attività dell’orienteering. Stare all’aria aperta in posti verdi fa un mucchio di bene. Leggo solo ora che dovresti essere di Avellino, bel posto e anche la foto che hai messo lo dimostra.

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  4. *Francesca: quella che vedo ogni volta quando li scorgo tra i cespugli lo e’ di certo. Un saluto

    *mio capitano: non so come interpretare questo tuo commento…. non ti conosco abbastanza per capire se e’ una provocazione, una constatazione, un ironizzare su un nostro grande problema di certo un modo per sollevarlo il problema e il parlarne e’ sempre utile per cercare di capire, soprattutto con le persone che ci sono a diretto contatto ma anche con quelle che apparentemente ne sembrano ai margini perche’ alla fine come ho detto il problema e’ di tutti.
    Restando in tema di ragazzi, li ho visti passare anche sabato scorso ma non era per andare a caccia di pbbiettivi. Anzi no, l’obbiettivo c’era ed era quello di ripulire la zona circostante la scuola dai rifiuti ( cigli delle strade, rive dei torrenti, boschi)…. insomma divisi in gruppi accompagnati dagli insegnanti e da rappresentanti del comune, tutti muniti di guanti e sacchetti. Penso e spero che qualcosa a loro rimanga di questa giornata e non solo il fatto di aver trascorso un po’ di ore lontano dai banchi di scuola.
    Ps: vedi che hai usato pure tu lo smile… sei un blogger di marca!
    un caro saluto

    *roberto: spero che mia figlia abbia appreso abbastanza per cavarsela giovedì in un percorso in un altra localita’ della provincia… ammetto che son un po’ preoccupata.
    un caro saluto a te

    Dona

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  5. Sì, la praticano pure a da noi a Napoli, questa disciplina dell’orienting o come si chiama. Da noi gli studenti devono recuperare le bandierine di segnalazione poste sui cumuli di rifiuti o sulle mozzarelle di bufala rifiutate dai cinesi. Ciao 🙂

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  6. *cielo: per fortuna che ci sono quelle macchie nel mio giardino 🙂
    un saluto

    *Carlo: secondo me, se non hai avuto certi nonni non potrai trovare di certo in quelli d’oggi tali insegnamenti… qualcuno ne e’ rimasto e qualcuno lo diventerà… a quanto pare tu potresti essere uno di questi… e se non lo diventerai, un giorno se vedrai, dalla panchina sulla quale sei seduto, un bambino che si e’ perso saprai a chi rivolgere l’inseganmento di tuo nonno.
    a presto

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  7. Secondo me serve sapere dove è il nord, da dove sorge il sole e verso dove tramonta. Chiamare col nome i venti a seconda da dove soffiano. Imparare a leggere la meridiana, a capire l’ora dalla taglia dell’ombra, dall’inclinazione del sole. Questo, e altro, mi ha insegnato mio nonno.

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