Chiudi gli occhi
lasciati trasportare,
sali sulle brezze della fantasia.
Lasciati cullare come fiocco di neve,
la tua posa lenta ma decisa.
Nel fluttuare la tua grazia,
nella forma la tua eleganza,
nella consistenza la tua fragilità,
nella determinazione la tua forza.
Lasciati cullare fino alla meta:
posa la tua mano di speranza
per la gioia di un bambino.
Dona
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Su Fotovagando GIOCHI DI GELO
Bei versi, davvero.
Forse (ma è solo il mio parere, beninteso) tra le varie forme artistiche, la poesia è la sola che permetta di parlare con… leggerezza e profondità di un incanto come la neve.
Naturalmente, bisogna anche saper scrivere e da quanto vedo e leggo, per te questo non è un problema.
Il problema è la neve… a Cagliari, che non vedo da circa 15 anni, o più.
Ciao
Riccardo U.
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Riesci a conciliarmi con la neve ” per la gioia di un bambino”.
Ciao
Sileno
PS: risposta alla tua domanda post Genia;
I “Gnas” sono gli abitanti dell’Agordino, oltre il Canale ci sono i “Saioch”.
Ignoro il significato e l’etimologia dei nomi, ma vedo di informarmi e ti faccio sapere.
Ciao
Sileno
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Non solo immagini, anche parole. E dentro si sente la vibrazione di un cuore. Questi incontri sui blog sono la vera ricchezza della modernità, sono così contenta di aver fatto in tempo a viverli!
ciao, marina
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Forse da te nevicherà, ma qui a Napoli è dura vedere un fiocco. Ne approfitto per un saluto.
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