*Le porte del destino – Antonio Paviglianiti

LE PORTE DEL DESTINO

La copretina: foto dell’autore

“Le porte del destino” é un racconto autobiografico di una persona qualunque,  attraverso i sogni, le perplessità, le passioni e la scoperta dell’amore. Percorso di vita comune a molti, raccontato con semplicità, oserei dire con ingenuità  di linguaggio e di pensiero. Più che sulla storia,  vien di porre la mia riflessione sul messaggio che l’autore secondo me vuol trasmettere ai lettori e cioè che nulla avviene senza uno scopo o per caso. E ripone nel destino come una sottile regia, al quale non possiamo sottrarci, la spiegazione di ciò a cui non troviamo risposta ma che sappiamo essere parte di noi.

Se si parla di destino ci vien da pensare che, se proprio dobbiamo crederci,  ce ne possa essere uno, e uno soltanto, per ciascuno di noi.
Quel destino che punto interrogativo della nostra vita, involontariamente consumiamo, talvolta temiamo.
Destino al quale aggrapparsi se le cose non vanno proprio come avremmo voluto o snobbare quando otteniamo risultati che preferiamo attribuire al nostro merito.

Il destino che ci accomuna o divide, che che ci forgia il carattere o che ce ne rende completamente privi, che ci accompagna nel nostro peregrinare e ci conduce ad inevitabili crocevia. Crocevia come porte da  oltrepassare nella speranza di prendere la direzione giusta, o  semplicemente che ci possano portare al passo successivo.
Insomma mi piace pensare che nel nostro percorso di vita’ ci possa essere una sorta di “contratto” stipulato tra noi e il nostro destino dove entrambi le parti si impegnano al meglio finche’ vita non li separi. Proprio come un matrimonio ma forse meglio optare per qualcosa di piu’ informale, una semplice convivenza, con i tempi che corrono, puo’ senz’altro bastare!

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11 pensieri su “*Le porte del destino – Antonio Paviglianiti

  1. Bene Artemisia, son contenta che tu lo legga e sicuramente fara’ piacere anche ad Antonio che son sicura ogni tanto verra’ a sbirciare qui se poi lascerai le tue impressioni.
    Quindi le attendiamo
    Dona

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  2. Ciao Giorgio, ohi!…la relazione tra noi stessi e gli altri la vedo ancora piu’ dura, ma “l’accendiamo”!
    Grazie per l’abbraccio che contraccambio.

    Arnica, benritrovata a te. allora che contartto sia!
    A proposito… a quando il nostro?
    Ciao ciao

    Dona

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  3. D’accordissimo.
    Io la vedo proprio così la vita: una relazione continua tra la nostra coscienza e il destino. Come anche tra noi stessi e gli altri.
    Un abbraccio, Giorgio.

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  4. Ciao Ale, ma e’ proprio questo il bello… il contratto sta nella reciproca collaborazione, ad ognuna delle parti e’ concessa la sua mossa che inevitabilmente portera’ alle successive. Non si sapra’ mai se la mossa, il passo, la decisione, la direzione che abbiamo intrapreso sia quella giusta, la migliore o la peggiore di altre. L’unica cosa che resta da fare e’ quella di andare avanti cercando di fare, possibilmente del nostro meglio.
    So che questo e’ per te un argomento particolarmente sentito e mi fa piacere che tu abbia detto la tua anche qui.
    Un abbbraccio
    Dona

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  5. mi piace la definizione “contratto” con il destino, anche se penso che tutto sia dovuto al caso o al caos, basta che una qualsiasi volta tu, io e chiunque altro, svolti a sinistra piuttosto che fernarsi per leggere una locandina che il “contratto” è bello che andato e potresti non aver incontrato il destino giusto e non incontrarlo mai e incontrare quello che il destino ti ha riservato immutabilmente a tua disgrazia per i giorni e giorni che navigherai alla sua ricerca.

    ciao

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