Sono arrivati tutti assieme, a piccoli passi, portandosi appresso l’odore d’incenso di messa appena celebrata.
In un pigolare di saluti, previsioni del tempo a suon di rosari d’acciacchi, prendono posto su panche provate da anni di sedute e sanità di corpo. Una più, una meno, oramai non fa la differenza e oggi sarà una giornata da più di una più.
C’e’ un gran movimento affinchè possano sentire loro la festa; qualche parola di benvenuto. Parla la vice, parla il sindaco; vorrebbero far parlare anche il prete ma giustamente fa notare che ha già dato e si becca un applauso pure lui.
Qualche fetta di salame ha gia’ messo a dura prova il collante preso per l’occasione e si e’ conficcata sotto la volta del palato mentre, il mezzano di latteria si appiccica come sughero alla rastrelliera e proteggere lingue ancora biforcute.
Tranquillo e’ solo l’antipasto; tre piatti per tavolo, due di pane, quattordici anziani avventori…moltiplicalo per diciotto.
Si perde l’odore d’incenso e tra i tavoli s’insinua quello di ragu’ tra nuvole cotonate nelle tonalità del lilla, che va di moda st’anno. Appena sotto rosee calvizie e ancora piu’ a valle qualche pendente che cela ancora sofferte vedovanze.
Tra i baffetti dell’attempato “dongiovanni” si ferma invece qualche rimasuglio di polenta e cervo. Non se ne cura, almeno non tanto quanto con zelante impegno “controlla” le ragazze che servono ai tavoli. Meno male che c’e’ lui a tenere il conto perche’ la cassiera all’angolo, sembra averlo perso.
Nemmno l’oste sa piu’ tenere il “bianco” nascosto sotto il banco, assieme all’aranciata, e le birre girano indisturbate che e’ un piacere.
Cuochi e lavapiatti sono in pista con Valentino, cameriere e vespe ruminano dolci giunti da ogni dove mentre il capo alpino sgrida inalberato le due quarantenni che giocano a sasso carta e forbice con la frutta nelle pirofile.
Neppure la differenziata riesce molto bene, che figura con gli anziani amministratori! Meno male che si son levati dalle pa.. nche e hanno prestato le loro voci al coro “cuor di tigre” che racconta di vecchie feste di paese e come al solito nessuno mette mano alle pentole sporche!
Osservando
Dona
E pensare che non ero neppure tanto lontana!
Ciao Sileno a presto
Dona
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Bentornata Dona, sentivo la tua mancanza
Sileno
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A dire il vero dalle nostre parti, soprattutto d’estate ma ultimamente anche nei mesi invernali, di queste feste ce n’e’ parecchie. Ogni pretesto e’ buono per ritrovarsi in compagnia e naturalmente non possono mancare buon cibo, l’abbeveraggio e la musica.
Siamo, per fortuna, ancora molto legati alle tradizioni locali che rivivono in queste occasioni in mostre dell’artigianato ed esposizione di prodotti tipici, i lavori di una volta, per non parlare di cori e vecchie canzoni.
Insomma w la festa!
Un caro saluto
Dona
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Che bell’atmosfera quella della festa di paese, decisamente un calore d’altri tempi!
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E pensa cielo che questa festa che ho descritto e’ di domenica scorsa!
Ciao Artemisia mi fa piacere che trovi rilassante l’essere qui e grazie per il complimento. La fotografia e’ un’arte che riesce a dare molto in termini di emozioni e quindi e’ consigliata da 0 anni all’infinito… quindi hai ancora tempo!
Un caro saluto
Dona
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Com’è rilassante il tuo blog! Bello..
sei un’appassionata di fotografia, è un mondo che affascina molto anche me.. prima o poi mi ci dedico seriamente anch’io!
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Mi è sembrato di sentire il sapore della festa… di quand’ero bambino.
🙂
ciao Dona
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Ale “sillabe sdruciole” mi piace proprio e rende l’idea di ciò che intendi che poi e’ anche un po’ la mia.
“Trasgredendo dall’obbiettivo” mi piace ancor di più! 🙂
Ciao Washi, bentrovato e a presto.
Ciao ciao
Dona
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Qui è sempre bello.
Sempre.
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dicasi di “creatività nella scrittura”, ovvero ininterrotto tintinnio di sillabe sdruciole!
Trasgredendo dall’obiettivo.
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