*Il tocco finale

Non e’ mai stata tradizione della mia famiglia quella di allestire il presepe, da noi si “faceva l’albero”!
Pero’, chissà da dove, un anno, comparvero delle statuine, cosi’ a caso, e mio padre torno’ dalla valle orgoglioso di un pugno di muschio.
Ve le adagiammo sopra, ma non eravamo soddisfatti cosicché  ritagliammo tanti pezzi di cartone colorato in cui aprimmo file di finestre.
Li sistemammo alle spalle del bambinello, al posto di mettere la capanna; del resto mancavano pure il bue e l’asinello.
Ci mettemmo comunque un pezzo di cartone che spiccava su tutti, lo facemmo terminare a punta e quello fu il campanile.
Avevamo qualche pecora ma nessun pastore, decidemmo di rinchiuderle in un recinto di sottili stecchi di nocciolo sfilati dalle fascine.
Il recinto sorse all’ingresso del paese e appena dietro, quasi a strapiombo della piccola collina,  aveva preso forma il grande stagno, perche’ di muschio ce n’era  proprio poco.
Un’ immensa distesa di stagnola coronata da un rosario di sassolini ad emergere come scogli; ancor ora mi chiedo con quale pretesa si volesse far assomigliare l’argenteo  riflesso anche pure alla più bizzarra tonalità d’azzurro che acqua ci ricordi.
Ma non importava, anzi, avevamo ancora qualche ritaglio di cartone che mettemmo oltre lo stagno in un piccolo promontorio in cui, nel complesso, qualche abitazione ci pareva star bene.
Il tocco finale, direbbe l’artista! Quello che ho pensato e rivissuto stasera guardando questa foto.

cornigliafoto@Dona
Corniglia  (Cinque Terre)

17 pensieri su “*Il tocco finale

  1. *Alberto: che bello leggere un tuo commento qui, grazie. penso che tu abbia centrato in pieno il senso anche perche’ sai come’ra mio padre… penso abbia iniziato proprio da questi momenti a costruire i suoi presepi in miniatura ricostruendo momenti di vita locale soprattutto di un tempo. E ci e’ rimasto questo suo creare attraverso le sue opere, speriamo che un giorno riesca a rispolverarle affinche’ la gente ritorni a riammirare la loro bellezza.

    *Artemisia: chissa’ perche’ fare il presepe era piu’ una prerogativa di nonni e papa’ e quindi del sesso maschile?

    *Antonio: scena da “paperissima” insomma 🙂

    *Arnicamontana: si da bambini ogni pretesto era buono per star fuori di casa e con poco divertirci…una volta…

    **Flavio: benritrovato e son felice proprio in occasione di commentare la tua terra. devo dire che c’ho lasciato un po’ di cuore , davvero le tue parole nel descriverla rendono l’idea.

    Un caro saluto a tutti
    Dona

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  2. ho sempre preferito allestire il presepe piuttosto che l’albero e la ricerca del muschio da bambini ci impegnava i pomeriggi 🙂 La foto è bellissima Dona, rende davvero l’idea!

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  3. Mi viene in mente quando faceva il presepe mio nonno!
    Che belle le cinque terre le adoro anch’io!
    Ciao Dona!

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  4. Quel si “faceva l’albero” tra virgolette sembra qualcosa di imposto ..poi un giorno, per caso, inizia la passione di costruire, con quello che c’e’, il presepe. E tutto insieme alle persone a cui vogliamo più bene al mondo…e ogni cosa diventa magicamente realtà….la carta stagnola diventa acqua e il cartone case….
    Grazie Dona…
    Alberto

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  5. Ciao Simona, vero il muschio doveva proprio essere fresco nel senso non appassito o rinsecchito e morbido e spugnoso, verde e con sotto un po’ di terriccio o creta che cosi’ durava piu’ a lungo… poi una volta finito il presepe lo si metteva di fuori a riprender vita.

    Ciao Rino, bentornato… il ricordo porta anche a ritrovare la strada per andar a far visita agli amici e tu sei sempre piu’ presente di me, grazie caro amico.
    Per quanto riguarda le tradizioni, fortunatamente, dalle mie parti sono un patrimonio che viene tenuto in grande considerazione ripoponedolo a partire dalle scuole, nelle feste di paese, organizzando eventi proprio per rivalutare le tradizioni attraverso gli antichi mestieri, giochi e momenti di vita.

    Un caro saluto
    Dona

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  6. I ricordi fanno parte della nostra coscienza storica, della nostra tradizione, di quella tradizione che bisognerebbe tramandare ai giovani.
    Bel post, complimenti.

    Rino.

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  7. che bella questa descrizione! è impossibile non tornare ai propri ricordi…cercare il muschio, rubarlo, ma doveva essere fresco e morbido!
    grazie , ciao simona

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