ORE 21
Lascia alle spalle il tepore del focolare per andare verso l’unica proiezione della giornata.
Poco più in giù aggiusta la tesa del cappello quando già il collo del giaccone sta fin sopra il naso.
E’ una sera, questa, che assomiglia la vigilia di Natale.
Il freddo raggiunge quei pochi centimetri di pelle rimasti scoperti e si diverte a provocare quell’ alzata di spalle che dà la sensazione di poterlo facilmente allontanare.
Tra le fessure delle ciglia, lo sguardo cattura la sagoma del campanile di Villagrande. Da sempre spicca su tetti che danno riparo a paesani e turisti.
Un profondo respiro attraverso il bavero porta odorare di neve da poco caduta. E’ sorprendente come abbia cambiato ancora una volta l’atmosfera; la luce filtra quasi irreale nella via che porta al cinematografo.
I suoi passi sono un po’ goffi ma saldi e lo sostengono giù lungo Tarin, a percorrere quarant’ anni di emozioni con gli occhi rivolti a quello schermo.
Quarant’ anni di pellicole proiettate e riavvolte, di bobine maneggiate e montate, di tempi a susseguirsi.
Scene allegre, brillanti e comiche lasciare il passo a momenti avvincenti, d’avventura o tinti di giallo fino ad arrivare ad immagini tristi e drammatiche.
Lui guarda dalla piccola finestrella quella sala farsi sempre più accogliente negli anni. Lui guarda dalla finestrella la gente sedersi sempre meno innanzi ad una storia che non sia la propria. Il grande schermo che perde la sua magia per quello che e’ capace di trasmettere e per quello che la gente non e’ più in grado di assaporare.
Ma la passione e’ tanta, non contano i mancati compensi e le ore tolte alla famiglia e l’uomo percorre i passi verso il Kursaal orgoglioso di essere il protagonista, ancora una volta, di questo cortometraggio.
ORE 21.15
Buio in sala…ha inizio lo spettacolo!
foto@Dona
Auronzo di Cadore (BL)
Scrissi questo pensiero alcuni anni fa dedicandolo a Luciano, operatore cinematografico del Kursaal di Auronzo.
Ora, che sta vivendo davvero il suo ultimo cortometraggio, glielo ridedico con tutto il mio affetto.
Dona
è un pensiero bellissimo, un’immagine vivida. un pensiero che si è trasformato in racconto. Brava Dona!
Un abbraccio
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ciao dona..sei stata sempre brava a scrivere…e vedoche lo sei ancora…mi sono emozionata nel leggere questo tuo pensiero…cioa cara un abbraccio paola
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Passo per un saluto… tornerò a leggere.
Triste l’attesa, qualunque essa sia.
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anche io ho fatto molti anni fa l’ operatore cinematografico e questo racconto mi ha riportato nella mia cabina . mi associo al tuo pensiero aluciano si è vero gli operatori son dei personaggi che nessuno conosce ma in un certo senso danno vita ai sogni . un abbraccio dona . nazz…………..
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bellissimo Dona, un pensiero bellissimo.
ti abbraccio
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…come sempre parole molto belle!!!
un bacio cara!
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Gli operatori dei piccoli cinema di periferia che hanno visto, attraverso la feritoia. la società cambiare sono i veri eroi di tutti coloro che erano bambini di ogni generazione-
Molto emozionante il tuo ricordo!
Ciao, buona serata e buona domenica.
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complimenti per le parole espresse ,ciao
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Cara Dona, complimenti è molto bello il tuo racconto, è un commosso omaggio al tuo amico operatore che per anni ha vissuto la sua passione giorno per giorno…mi hai fatto ripensare a “Nuovo Cinema Paradiso”, un film che amo particolarmente…e che bella la foto che hai postato, veramente di grande effetto…ti lascio un caloroso abbraccio
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