Ebbene mi affido ancora a questo blog, a distanza di mesi, in periodi sempre diversi della mia vita per lasciare un mio pensiero, una consapevolezza che sempre di più si fa strada dentro di me.
Ovvio che esistono verità assolute ma tentativi di spiegazione in base a ciò che si è vissuto, al sentire che si affina nel tempo, all’attenzione verso se stessi e gli altri.
Oggi per l’ennesima volta sento parlare di diritti e salvaguardia del bambino che devono venir prima di meccanismi di coppia che portano ad una separazione tra due genitori.
Giusto!
Il bambino, il minore, il ragazzo deve essere salvaguardato in famiglia, nella società, in tribunale.
Ma penso che questo sia un meccanismo di risoluzione di un problema e non di una prevenzione affinché il problema possa essere estirpato alla radice.
Le radici sono profonde si sa, non stanno in superficie agli occhi di tutti. Non ci si chiede facilmente cosa stia sotto, siamo più portati a guardare avanti e magari anche in alto senza considerare il terreno dove decidiamo di poggiare i piedi.
Ed è cosi’ che non viene considerata l’importanza della coppia come pilastro della famiglia in cui far entrare il bambino che più o meno consapevolmente abbiamo deciso di far entrare.
Si pensa a tutto ciò che serve per il nuovo arrivato e in sua funzione; i due genitori con i rispettivi ruoli sono focalizzati su di lui e trascurano l’importante di esser una coppia. Se ne accorgeranno forse più avanti, tenteranno di fare del loro meglio per essere una famiglia felice, quella che loro vorrebbero o secondo il modello che la società impone.
Alcune coppie (poche) riusciranno a riequilibrarsi e ricompattarsi, altre porteranno avanti un rapporto di facciata rapite da stimoli e interessi di vita sociale più o meno condivisi, altre ancora decideranno di dividersi più o meno consensualmente.
Chi, in questo meccanismo che si perpetua da generazioni, è in grado a prendersi l’onere di sostenere, proteggere e salvaguardare la coppia e i suoi meccanismi?
Il benessere di coppia, inteso come miglior equilibrio possibile tra il piano biologico, psichico, sociale e relazionale delle due persone che caratterizzano la coppia, ha più probabilità che favorisca un ambiente armonioso per far crescere un figlio che ha bisogno di attenzioni in modo proporzionale alla sua età evolutiva.
La coppia ha bisogno di molte più attenzioni di quante ne abbia bisogno un figlio.
Il figlio non è una proprietà, cresce e prende la sua strada, la coppia rimane e ha bisogno di energie per poter rimanere a tutti gli effetti tale.
Pardon! Mi è sfuggito questo tuo commento. Hai fatto delle riflessioni importanti, molte e che toccano vari argomenti. Questo merita un giusto spazio. Devo riflettere e poi ti rispondo. Intanto grazie per aver condiviso qui il tuo pensiero .
A presto
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Ottimi spunti di riflessione.
Mi ricollego però ad un pensiero che collide spesso col mio. Ossia sul fatto di prevenire il disagio provocato ai figli da coppie che si separano.
Oggi come in passato, si è radicata la necessità di esprimere la coppia con un figlio/a tralasciando però tutta una serie di ragionamenti che trascendono dal voler costruire una società più evoluta e giusta.
Si parla di individualismo anche nel creare una famiglia. Questo atteggiamento è però accettato e condiviso dal legislatore che nel preservare il diritto di famiglia permette a coloro che per motivi morali o giudiziali non possono e non devono essere esclusi dalla vita del figlio.
La verità è che tutti possono mettere al mondo i figli ma che pochi possono essere capaci di crescerli nel modo corretto. Basti pensare a quante coppie devono attendere l’autorizzazione del tribunale e il meccanismo burocrate per ottenere in affido un bambino/a. Rispettare determinati requisiti fisici e anagrafici, economici e sociali. Mentre diventa tutto più semplice anche a chi è ristretto al 41bis in carcere o per reati minori a poter vivere insieme ai figli e crescerli secondo le loro idee senza che questi vadano in affido o adozione permanente.
Questa sperequazione non viene mai sollevata, ma anzi sostenuta da associazioni no profit che tentano in qualsiasi modo di dare una casa, vicino a quella dei genitori sottoposti a misure coercitive, ai figli e non ad allontanarli per una rieducazione più umana e più sincera.
I figli devono essere cresciuti da persone capaci e coscienti e il fatto che la maggior parte possa metterli al mondo, non li esclude da una responsabilità permanente sulla condotta di essi e dei debiti che contrarranno nei confronti della società.
Non tutte le coppie sono adatte a crescere figli e quelle che lo sono, spesso vengono ostacolate da chi è stato abile a costruire intorno a se una maschera di “persona per bene”.
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sto toccando… ferro ovunque 😀
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Pienamente d’accordo. Dove c’è armonia e benessere di coppia, il germoglio figlio cresce rigoglioso 🌱
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Hai pienamente ragione 😊
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Ma figurati, continuo imperterrito a fare sport estremi, da sempre
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62 anni un giovanotto!!! Solo attenzione ai fattori di rischio cardiovadcolare😉
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sei generosa, invero quando ho scritto ero appena rientrato 😉
sono nato nel 1957, lunedì scorso ho compiuto 62anni, sono single da tanto tempo ma sono stato sposato, ho tre figli e cinque nipotini, il concetto “famiglia” lo conosco bene 😉
comunque, nella sostanza, condivido il tuo pensiero, buona giornata 🙂
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Grazie TADS nell’essere qui ad approfondire.
Non ho minimamente pensato o sentito polemico il tuo commento, anzi l’ho ritenuto ottimo inizio di un’ interessante opportunità di confronto.
Il mio post, frutto di momenti di riflessione ai quali ho voluto “dar voce”, voleva far soffermare l’attenzione sulla necessità di pensare la coppia come indispensabile valore e punto di riferimento per l’accoglimento, la crescita, il sostegno nel raggiungimento di una consapevole indipendenza di un figlio.
Se la coppia è forte e ha sostanza é un ottimo terreno dove far poggiare i pilastri educativi dei figli.
Se c’è l’amore e armonia di coppia ne beneficiano tutti i membri della famiglia.
Le mie considerazioni sono frutto di osservazioni di dinamiche di coppia nella società ma anche, e soprattutto, delle mie esperienze di momenti felici ma anche di difficoltà di coppia che ho attraversato e che hanno portato a scioglierla trovando più benefici equilibri. 😉
È sempre un piacere leggere anche te.
… Noto che la nostra generazione si sveglia almeno una volta per notte😄
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non c’è mai niente di negativo in una riflessione, riconosco di essere stato un pò sintetico, cerco di spiegarmi meglio. Nel tuo indirizzo mail ho letto un 1967, forse l’anno in cui sei nata, forse, io sono nato prima ma appartengo alla stessa generazione, quella generazione figlia di un concetto “famiglia” proiettato nel futuro. Genitori che sacrificavano tutto per dare a i figli spazi e possibilità migliori. Oggi non è più così, è l’esatto contrario. Il rapporto di coppia è cambiato, sono emersi egoismi che prima erano tabù, è cambiata la scala delle priorità, magari è un bene ma anche no. Il calo demografico delle famiglie Italiane la dice lunga, da un punto di vista sociologico assistiamo a una inversione di tendenza, per questo ho definito “anacronistico” il tuo bel post. Non ho nessun intento polemico, sia chiaro, è sempre un piacere leggerti 😉
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Ciao TADS,
Il tuo “ma” rispetto alla bellezza del post e il fatto che sua anacronistico fa intendere che un pensiero che non corrisponde, o contrasta, con le esigenze o le caratteristiche del proprio tempo sia automaticamente negativo…
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…del resto, impegno, attenzione e passione risultano essere vincenti in ogni situazione.
Grazie per aver lasciato il tuo pensiero
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il post è bello ma anacronistico
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È vero, i figli crescono e, in teoria, prendono la loro strada. La coppia rimane e salvaguardarne l’integrità è un lavoro quotidiano da fare e volere in due
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