*Teatro Colon e Francesco Saverio Pellizzari

Ebbene, sono 100!
…ehm naturalmente non parlo dei miei anni e di quelli che di solito si augurano ancora a venire, nemmeno sono gli euro vinti al gratta e vinci, visto che non e’ mia abitudine acquistarne ma semplicemente i post con questo pubblicati qui, nella mia piccola casa senza pretese.
Lo ammetto, non e’ un impresa titanica, non e’ un gran cifra ma per me e’ di certo un numero ragguardevole.
Lo e’ per il poco tempo che posso dedicare alle mie passioni e quindi anche a questo spazio di condivisione, per quella parte di me stessa che metto in quello che scrivo e nelle immagini che vi propongo.
Un centinaio di pensieri che oggi 25 aprile 2008 dedico ad una ricorrenza che per me ha un certo valore: il centenario della costruzione e inaugurazione proprio il 25 aprile 1908 del Teatro Colon di Buenos Aires in Argentina.
Vi chiederete come mai proprio questo evento, proprio questo teatro così lontano dal nostro paese.
Ebbene il principale costruttore di questo straordinario teatro fu un mio paesano e per paesano intendo un sospirolese che dopo mille peripezie riuscì a portare a termine questa sua opera come pattuito. Sto parlando di Francesco Saverio Pellizzari.

Francesco Saverio Pellizzari nasce a Sospirolo, in provincia di
Belluno, il 26 giugno 1856. Figlio di Luigi e di Maria Mezzacasa, a 28
anni emigra Oltreoceano come tanti italiani di quell’epoca. Si
stabilisce in Argentina dove, grazie all’esperienza acquisita nella
costruzione di opere militari, è qualificato come “architetto”. Lavora
dapprima alle dipendenze di varie imprese (Medici, Clerici y Duncan,
Juan Waldrop y Compania) e poi fonda con il socio Italo Armellini
l’impresa “Pellizzari y Armellini” con la quale nel 1902 vince
l’appalto per la costruzione del teatro Colon di Buenos Aires,
l’edificio monumentale ancor oggi tra i più importanti di tutta
l’America Latina. L’opera, che durante la sua realizzazione incontra
numerose traversie, viene inaugurata il 25 maggio 1908. Per l’occasione
vi è rappresentata con tutta la sua maestosità l’Aida di Giuseppe
Verdi.

Pellizzari sembra sia ritornato in Italia alcuni giorni prima dell’ inaugurazione del teatro, e quindi non ebbe modo di assistere alla prima dell’ Aida e cosi’ si e’ pensato di onorarlo dedicandogli, tra le varie manifestazioni organizzate a Sospirolo e in parallelo a Buenos Aires in questi mesi, una rappresentazione di quest’ opera di Giuseppe Verdi tutta sospirolese, interpretata dai ragazzi delle scuole medie ed elementari con la regia di alcune insegnanti con grande successo.

Negli anni successivi Pellizzari ritorna in Italia. A Sospirolo, dove
possiede vasti appezzamenti di terreno, costruisce la propria casa:
“Villa Pellizzari”. Ormai è un professionista di fama, noto per le
opere da lui edificate, tali da consentirgli di ricevere una medaglia
di benemerenza addirittura dal Papa Benedetto XV. Poi, con l’avvento
del regime fascista di Benito Mussolini, Francisco Saverio Pellizzari
si trasferisce di nuovo in Argentina dove muore nel 1931.
Nel 1949 a Francesco Saverio Pellizzari viene titolata la sala da
pranzo della casa di riposo per anziani di Sospirolo.

Qualche altra informazione sul teatro Colon la potrete trovare qui , dove ho rubacchiato alcune di queste belle immagini e per questo ringrazio Chiara

19 pensieri su “*Teatro Colon e Francesco Saverio Pellizzari

  1. Ciao Lucila.,
    che piacere trovare, dopo tanto tempo, un comento a questo post.
    Mi piacerebbe molto ricevere da te delle foto dopo la ristrutturazione di questo teatro. Alla fine da Pablo non ho piu’ ricevuto nulla. Se ti puo’ far piacere posso informarmi sul libro che hai citato.
    Se ti va teniamoci in contatto
    La mia mail e’ nella risposta che ho lasciato a Pablo
    Un caro saluto e spero a presto
    Dona

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  2. Mi é piaciuto molto sapere che il cognome Pellizzari é stato conesso alla costruzione del bellisimo Teatro Colon, perche é anche il mio cognome.
    Sono nata in Argentina ma il mio nono é nato como Luciano Pellizzari, a Merlara, Provincia di Padova nella stessa regione dil Veneto.
    Sono architetta e me interesserebbe anche connoscere qualcosa di quello materiale che ti parla Pablo sulla ristrutturazione fatta nel 2010.
    Nel Teatro mi hanno detto che c’é un libro chiamato Pellizzari dove si racconta la storia della costruzione ma non so dove posso trovarlo.Ma posso inviarte, se ti interessa, delle foto presse post ristrutturazione-
    Saludos desde Argentina
    Lucila

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  3. Pablo, bentrovato.
    Pardon per non averti risposto prima.
    Mi spiace per cio’ che hai raccontato in merito a questo teatro. Certamente puoi inviarmi del materiale che visionero’ senz’altro.
    L’indirizzo al quale puoi mandarlo e’
    tella1967@libero.it
    Grazie e a presto
    Dona

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  4. sono davvero felice di aver trovato questo racconto ma quello che sto per dirti non lo è altrettanto.
    devi sapere che stanno distroggendo quel bellissimo teatro che a fatto il tuo parente io sto preparando una tesi sul MASTER PLAN del teatro colon di buenos aires dato che sono argentino con la ristrutturazione stanno facendo uno scempio! magari il tuo paese è in special modo tu potreste mandare una sorta di lettera articolo di giornale ecc… in forma di preotesta a tutto quello che hanno fatto a che stanno ancora facendo! se ti interessa posso darti del materiale per capire meglio! un saluto pablo

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  5. *Artemisia: in effetti per me il tempo e’ sempre poco per fare tutto ma ho imparato a selezionare e dove posso faccio cio’ che piu’ mi da’ soddisfazione.

    *Barbie: complimenti, spero domani di ricordarmi di venire a farti gli auguri. per il momento te li anticipo qui… sa mai che mi dimentico 🙂

    Giulia: si deve essere davvero un gran teatro dalle foto e dalla descrizione.

    Un caro saluto
    Dona

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  6. *Lorenzo: sembrerebbe che “nel suo piccolo” fosse veramente un grande lo e’ stato di sicuro per la determinazione e il coraggio delle sue scelte…. un po’ come la gente da queste parte con tutti i difetti che puo’ avere. Il teatro deve essere proprio un opera d’arte, spero di riuscire un giorno ad ammirarlo dal vivo.

    *Daniele: pensa che ne sono venuta a conoscenza anch’ io non molto tempo fa, la ignoravo proprio come pure penso la maggior parte dei miei paesani… in questa maiera ho voluto condividerla con tutti voi.
    la data e’ stata proprio una svista, ora la correggo, grazie.

    *Rino: ho letto che l’acustica del teatro e’ una delle migliori e che l’emozione per chi sta’ sul palco e non solo per chi entra da spettatore e’ davvero grande.

    *Mio Capitano: e pensa che il 101° ti riguardera’ 🙂

    *Alessio: chissa’… passo per passo… ma non sono i numeri l’importante alla fine credo, ma come un po’ in ogni cosa i contenuti e spero di riuscire sempre a solleticare la vostra lettura e il mio piacere di scribacchiare e immortalare qualche bella immagine.

    *Chiara: verro’ al piu’ presto a visitare il vostro interessante blog, purtroppo in questi giorni ho davvero meno tempo del poco che di solito ho ma non manchero’.

    *Habitues del teatro colon weblog: accidenti mi sa che dovro’ chiedere aiuto al mio amico Rino per la traduzione… per il momento grazie infinite per aver pubblicato questo post nel vostro blog dedicato a questo teatro.

    Un caro saluto a tutti e grazie di cuore
    Dona

    *

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  7. Grazie a te cara per averci segnalato il centenario e l’ammirevole suo costruttore!
    anche noi gli abbiamo dedicato un post per le cento candeline QUI!!!
    Torna a trovarci quando vuoi!
    Chiara

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  8. Eccellente il teatro, magnifico, sublime. L’ho conosciuto durante la mia epoca sud-americana – fine anni ’80 -, e, devo dire, che gli spettacoli che ivi si rappresentano sono di prim’ordine, nulla da invidiare a quelli italiani ed europei.
    Buona settimana.
    Rino, peregrinando

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