LA PAPESSA – Donna Woolfolk Cross

Con piacere, anche se con non poche difficoltà di tempo e concentrazione, torno a scribacchiare le mie impressioni su ciò che recentemente ho letto.
In realtà, parecchie son state le letture che ho intrapreso in questi ultimi tempi, a partire da quando sono tornata dalla fiera del libro di Torino con la valigia almeno più pesante del doppio dell’andata.
Da quel momento ho cominciato a divorarne il contenuto con quella tipica avidità compulsava di voler assaggiare tutto e alla fine gustarne, a voler essere ottimisti, poco più della metà. Ed era circa la metà di maggio…
Son dovuta ritornare da un altro viaggio, seppur meno culturale, per trovare una certa “regolarità” nella lettura e proprio grazie a questo romanzo, di cui vi vorrei un po’ raccontare, ho rispolverato vecchi tasti.
Da tempo ne avevo sentito parlare ma non ricordo tutt’ora in quale occasione, forse e’ stato in sogno! Sta di fatto che me lo sono trovato davanti in una bancarella a 4,90 euro, il che non e’ male di questi tempi!
Sto parlando di “La Papessa” romanzo storico di Donna Woolfolk Cross.
E’ sicuramente una di quelle letture da “divorare” a grandi bocconi. Per certi versi mi ha ricordato il narrare di Follet in  “I pilastri della terra”, nel raccontare certe barbarie del passato in cui le donne sono considerate empie, inferiori e indegne di essere istruite.  Per altri versi poi un fugace ricordo l’ho avuto anche in “Il codice Da Vinci” di Dan Brown   nel trattare certi argomenti di chiesa e che la chiesa stessa, in questi secoli, ha cercato di insabbiare.
Ma non e’ tutto ciò che mi ha fatto riflettere e apprezzare in modo particolare questo scritto.
Quello che più mi ha colpito non e’ tanto la determinazione, la sete di conoscenza e la passionalità nei sentimenti di Giovanna, la protagonista.
Quello che mi ha fatto riflettere e’ piuttosto la coerenza e la perseveranza nel difendere e far conciliare, seppur malamente, due tipi di passioni che trovano entrambi fulcro nel cuore e nella mente.
La passione dettata dall’amore impossibile per un uomo e quella altrettanto impossibile per i libri e che, come unica strada per riuscire a studiare, la porta verso la vita monastica prima e addirittura papale poi facendosi passare per un uomo. Tutto questo la fa vivere in una sorta di “trasgressione”. Di per se il termine porta a pensare che chi se ne fa carico si trova nel torto andando contro al lecito pensare, credere ed agire. Giovanna invece, attraverso il suo personaggio fa percepire come pulito e puro qualsiasi fervore  contrapposto agli occhi di chi vuole vedere anche solamente poco più in la di un palmo dal proprio naso.
Ecco dove sta il bello, a mio avviso, in questo romanzo.
Io più in là è da un pezzo che  voglio vedere, a costo di andare contro, al costo di “trasgredire” a quel sistema che porta a uniformare pensieri, modi di agire e soprattutto modi di essere.
Dona

Appendice ecclesiastica
Tranquilli non ho amori impossibili per le mani, non mi e’ mai piaciuto un grosso che studiare anche se amo la cultura per cui anche il prossimo Papa son certa sarà un bel maschio!
… e poi, sto leggendo anche la pittrice di Shanghai…

Dimenticavo…
Qual è stata la vostra trasgressione più “pulita”, di cui andate fieri?

11 pensieri su “LA PAPESSA – Donna Woolfolk Cross

  1. No, non ho letto il libro ed è la sola ragione per la quale mi sono soffermato solo su questa mia riflessione prevalentemente formale.
    Ciao e grazie per la tua così paziente rincorsa. Buona notte, con stima ed amicizia.

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  2. Ti sto rincorrendo di post in post nel risponderti 🙂
    Se andiamo a vedere il significato del termine “antitesi, antitetico” direi di si ma e’ proprio questo che secondo me traspare dalla trasgressione della protagonista. E’ una trasgressione che passa per tutte le sfere del moralismo, dell’etica delle usanze, delle abitudini, delle credenze, della scienza, della concezione del bene e del male e che quindi alla fine risulta “pulita” di tutto il malvagio, il negativo lo sconveniente che la parola stessa racchiude.
    Hai letto il libro?

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  3. Giulia: felice di ritrovare te cara Giulia e Buon Natale

    Oscar: una “dolce” risposta la tua…

    Flavio: Augurissimi a te e famiglia

    Dona

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  4. Odisseo: Può essere, può essere. In quella maniera ti sei distinto dalla massa di laureandi che, secondo protocollo, si sono presentati bardati di quell’esteriorità alla quale tu evidentemente non hai dato peso… e nemmeno la commissione, per fortuna, hai detto!

    Irlanda: ammetto che come concetto non è facile da capire, forse perche’ siamo proprio abituati a comportarci più come vorrebbero gli altri che come in realtà la nostra indole ci detterebbe di fare.

    Un saluto e grazie del vostro passaggio
    Dona

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  5. Trasgressione di cui andare fieri? magari! Trasgressioni ? di cosa stai parlando? esisteno ancora le trasgressioni? Può essere trasgressione presentarsi a discutere la tesi da solo e in jeans e maglione invece che in giacca e cravatta (come tutti gli altri) e gustarsi gli sguardi prima stupiti degli altri laurandi e dei loro accompagnatori, poi ancora più stupiti a vedere che quel tipo strano aveva anche la lode?

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